venerdì 16 gennaio 2015

I PROMESSI SPOSI


Autore: Alessandro Manzoni

Titolo: I Promessi Sposi

Casa editrice: Felice Le Monnier

Anno di pubblicazione: Primo nel 1845 ripubblicò I promessi sposi nell'edizione di Passigli del 1832. Giugno 1979

Libro: POSSEDUTO

Giudizio sintetico

✩✩✩✩✩


Trama in MAX 5 righe (non scopiazzare in giro, deve essere tua!)

Renzo e Lucia sono due giovani di un paese vicino a Lecco che si stanno per sposare. Il curato del paese, don Abbondio si rifiuta di sposarli perchè minacciato dal signorotto del luogo, don Rodrigo, infatuato di Lucia. La madre di Lucia, Agnese, propone un matrimonio di sorpresa, che fallisce. I due giovani sono così costretti a separarsi. Su consiglio di fra' Cristoforo, il padre spirituale di Lucia, Renzo va a Milano, dove finisce in una rivolta di piazza a causa dell’aumento del prezzo della farina, si mette nei guai ed è costretto a fuggire velocemente a Bergamo. Lucia si rifugia in un convento a Monza, sotto la protezione di una monaca. Qui però è rapita dai bravi dell'Innominato, un potente signorotto dei dintorni, a cui don Rodrigo aveva chiesto aiuto. Nel castello la ragazza, a causa dell’angoscia e della pressione, fa voto di non sposarsi. Le sue preghiere e le sue lacrime provocano nell'Innominato una crisi esistenziale che lo porta alla conversione. Lucia è libera. Intanto si diffonde la peste, che uccide centinaia di vittime in tutta la regione. Renzo coglie l'occasione della peste per ritornare al paese in cerca di Lucia. Qui non la trova perché è a Milano e per questo si mette in viaggio. Nel lazzaretto trova padre Cristoforo che assiste gli appestati. Tra essi c'è anche don Rodrigo, che sta morendo. La rabbia verso il prepotente si trasforma in perdono verso il moribondo. Subito dopo trova la ragazza, che sta assistendo i malati. Padre Cristoforo scioglie il voto che li divideva. Di lì a poco la peste finisce e i due giovani infine hanno l’opportunità di sposarsi. Un giorno arriva a casa di Don Abbondio il nuovo signorotto della città, il signor Marchese, che si offre di aiutare i Promessi Sposi e alla fine Renzo e Lucia festeggiano in un grande palazzo.

Giudizio personale (mi è piaciuto non mi è piaciuto perchè) massimo 20 righe
Questo libro, anche se un po’ difficile da leggere, perchè lungo e scritto all’inizio dell’uso della lingua italiana, mi è piaciuto molto perchè parla di una storia abbastanza complessa, perchè per potersi sposare i giovani affrontano pericoli e devono anche allontanarsi e questo dimostra il loro amore. Questo libro non lo consiglio a tutti, perchè è una lettura abbastanza impegnativa e bisogna stare lì a leggerlo. Comunque a me è piaciuto molto.

Esercizio di ricontestualizzazione (lunghezza libera)
Estrapola una o più frasi dal libro letto e inseriscila in un nuovo testo tuo (che può anche non avere nulla a che fare con il libro di partenza). Colora/evidenzia la frase “rubata”. Dai un titolo al tuo nuovo lavoro

TITOLO UN WEEKEND AL LAGO DI COMO

Era una giornata di agosto e Lorenzo, insieme alla sua famiglia, stavano per partire a fare un weekend al Lago di Como. Lorenzo era un ragazzo timido, amante dei libri e adorava viaggiare per scoprire cose nuove. L’hotel dove alloggiavano distava 300 km da casa loro, quindi il viaggio fu abbastanza noioso. Appena arrivati Lorenzo si affacciò al balcone e inspirò l’aria fresca e pulita che c’era in quel posto, però lui non era una persona che stava ferma facilmente, infatti chiese ai genitori, dopo aver disfatto la valigia, se poteva andare a fare un giro. Loro risposero di sì e lui ne fu entusiasta. Era molto contento di visitare quella cittadina in cui non era mai stato. Camminando aveva notato molte casette semplici con le pareti gialle e i tetti spioventi rossi. Pensò che fossero uguali alle case che disegnava lui da piccolo. Era un posto pieno di parchi con erba verde e fresca, alberi che ti proteggevano dal sole e poi...eccolo lì, il famoso lago. Un lago bello, grande, anzi enorme per i suoi gusti. Avrebbe voluto tuffarsi dentro e fare una nuotatina, ma poi non lo fece. Scelse di sdraiarsi sull’erba di una collina lì vicino e prendere fuori un libro. L’erba era così soffice, verde ed era impossibile non rilassarsi. Lorenzo si sentiva a proprio agio, gli sembrava il suo piccolo paradiso. Alzò la testa verso il cielo limpido e azzurro e si mise ad osservare le nuvole. Gli era sempre piaciuto cercare le forme più bizzarre in quella specie di zucchero filato. Lui aveva sempre paragonato le nuvole allo zucchero, perchè da lì sembravano così soffici, bianche e candide, che quando gli davi un morso ti dava in bocca quella dolcezza che ti faceva sentire in paradiso. Dopo un’attenta osservazione intravide una nuvola che era a forma di uccello, e proprio mentre la indicava la attraversò uno stormo di uccelli, che a loro volta formavano un volatile. Dopo quella passeggiata, Lorenzo cercò di leggere il libro, ma era così stanco che si addormentò immediatamente, mentre vedeva man mano sfuocato l’ultimo spiraglio di cielo azzurro che diventava nero. Ad un certo punto sentì uno squillo stridulo e capì che era il telefono. Rispose e scattò subito in piedi. Era sua madre che lo aveva chiamato per dirgli di ritornare che dovevano andare a mangiare. Lorenzo riattaccò e quando guardò al di là della collina, vide il sole tramontare e i colori del tramonto arrivare. Lui ne era sempre stato affascinato e pensò che se avesse avuto carta e colori si sarebbe messo subito a disegnare, ignorando la chiamata della madre. Prese la borsa e cominciò a tornare all’hotel. Fortunatamente aveva un buon senso dell’orientamento e non ci mise molto ad arrivare. Insieme ai genitori mangiò in un ristorante che si chiamava Como, che era molto accogliente però semplice allo stesso tempo. Lorenzo non mangiò molto e chiese ai genitori se poteva tornare all’hotel per riposare. Loro dissero di sì. In effetti, pensò Lorenzo, che i suoi genitori non gli dicevano praticamente mai di no. Per ritornare doveva riattraversare la collina di quel pomeriggio. Quando arrivò si sdraiò sul letto e cadde subito in un sonno profondo.
La mattina seguente era molto rilassato e pensò di uscire presto per andare a fare un giro, magari a comprare qualcosa, visto che era il loro ultimo giorno lì e doevano partire il pomeriggio. Uscì in fretta e furia perchè preferiva uscire che stare in hotel. Decise di fare un giro nella cittadina; quando arrivò vide molti bar, negozietti e gente amichevole. Per primo andò in un bar a sgranocchiare qualcosa, visto che la sera precedente praticamente non aveva mangiato. Poi fece un giro tra i negozietti e comprò vari souvenir molto semplici tra i quali: un portachiavi con la scritta Lago di Como e ovviamente una foto con la vista del lago al tramonto. Dopo tanti giri si ritrovò davanti a una libreria di libri abbastanza vecchi. Decise di entrare. L’odore era identico a quello di quando sfogli un libro. Girò un po’ e si ritrovò nella sezione di Alessandro Manzoni. Aveva sempre sentito parlare di lui, ma non aveva mai letto un suo libro, così decise di comprarne uno. Tra quelli che c’erano vide un libro con scritto: I Promessi Sposi. Lo attirava molto così decise di prenderlo.
Dopo diverse chiamate da parte della madre, Lorenzo dovette tornare all’hotel perchè sapeva che era il momento di andarsene. Appena giunto fece le valigie, mise i souvenir in una busta e si diresse verso la macchina. Era molto triste, perchè gli era piaciuto molto andare al Lago di Como. Fortunatamente aveva la cartolina che gli ricordava molto la sera prima, quando aveva guardato il tramonto sul lago dalla collina e di quando gli era venuta voglia di restare lì a dipingerlo, ignorando tutto il resto. Visto che il viaggio era molto lungo decise di leggere il libro. La prima frase che lesse fu: ‘’Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno..’’ e pensò che avesse preso il libro perfetto da leggere così quando ne avesse sentito la mancanza gli bastava leggere quelle poche parole per ricordare quel posto meraviglioso, in cui a lui sarebbe piaciuto vivere.

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