Ma capita e l'unica cosa che posso fare al riguardo è essere sincera fino al midollo e sperare che tutti coloro che abbiano amato questo o quel romanzo non decidano di usarmi come bersaglio su cui tirare delle frecce ben appuntite.
E' il caso di "I cento colori del blu", di Amy Harmon.
La drammatica storia narrata dalla Harmon ha infatti sfiorato il cuore di molti, ma non è riuscita a convincere pienamente me. Non mi riesce difficile comprendere perché la storia della giovane protagonista alle prese con le difficoltà della vita abbia convinto così tanto il pubblico, eppure mi è sembrato che il romanzo fosse paradossalmente carente sul piano emotivo.
Per quanto intensa e toccante sia la vicenda narrata dalla Harmon, mi è parso difficile riuscire a entrare in sintonia con la protagonista e alcune forzature mi hanno spinto a tenere le distanze dal corso degli eventi.
Nonostante abbia trovato piacevole la lettura di questo libro e non mi senta di sconsigliarlo a nessuno, in particolar modo a chi cerca storie cariche di dramma che sappiano emozionare, ne sono rimasta un tantino delusa. Forse perché in patria viene spesso paragonato a "Tutto ciò che sappiamo dell'amore" (paragone che non regge), forse per la quinta di copertina, mi ero creata delle aspettative abbastanza alte nei confronti del romanzo della Harmon. Aspettative che non sono state colmate in pieno.
Quello che ho capito durante la mia vita (piccola vita, per ora) di lettrice è che ci si può far piacere senza troppe cerimonie un libro palesemente d'intrattenimento, ma che si diventa più esigenti al cospetto di un romanzo da cui ci aspettiamo di più. Ecco, io da questo libro mi aspettavo decisamente di più, viste le premesse. Perciò, pur avendo apprezzato la storia d'amore e a grandi linee l'intera trama, non mi sono sentita pienamente soddisfatta dal romanzo nella sua totalità, ma mi spiegherò meglio durante la recensione, per non lasciare alcun dubbio sul mio pensiero.
Jimmy mi chiamava Bluebird. Era il nomignolo che aveva scelto per me. Ma non somigliavo affatto a un uccellino azzurro… un animale tenero, allegro, spensierato. Ricordavo più un’arpia, una donna-uccello, un mostro con tanto di artigli ricurvi e affilati. Ero pronta a trascinare all’inferno chiunque mi si fosse messo contro, e punirlo con tormenti eterni. Forse non era colpa mia se ero fatta così.
Da "I cento colori del blu"
La trama narra di Blue, una protagonista davvero unica nel suo genere.
A diciannove anni frequenta ancora l'ultimo anno di liceo, non conosce il nome dei suoi veri genitori e nemmeno il proprio. Blue è stata abbandonata all'età di tre anni, è cresciuta tra le cure amorevoli di un padre con cui non condivideva legami di sangue e che ha perso troppo presto e ora lotta per trovare il proprio posto nel mondo.
Ammetto di aver provato subito un senso di empatia nei confronti della protagonista. E' difficile non farsi sconvolgere dal suo passato, come è impossibile non provare dispiacere e pena per la sua vita presente. Blue crede di essere sola e destinata all'oblio, un'anima ormai perduta. Non immagina che Darcy Wilson, il suo nuovo insegnante di storia troppo zelante, con il suo accento inglese e la sua fissazione per la letteratura, riuscirà a dimostrare che in Blue si nasconde molto di più di quello che tutti vedono.
Quello che credevo di trovare in questo libro, e di cui avevo anche un po' paura, era una relazione al limite del lecito tra un insegnante e un'alunna. Ma, gioia delle gioie, ciò che ho trovato è stato molto di più, almeno dal punto di vista puramente romance. Infatti tra Darcy e Blue sboccia una particolare amicizia, fatta di sguardi truci e sfide poco celate, che consente alla protagonista di crescere e maturare in modi inattesi. Nessun amore torbido o passione proibita per Darcy e Blue, solo una strano rapporto di amicizia che cresce nel tempo, che si arricchisce con il trascorrere degli eventi e riempie le pagine del libro di un piacevole realismo. La loro è forse una delle storie d'amore più vere e possibili in cui mi sia imbattuta e la cosa che ho amato di più dell'intero libro.
Come avrete capito, ci sono delle cose che ho particolarmente apprezzato, altre che mi hanno contrariata più di quanto avrei immaginato. Ma lasciate che mi spieghi meglio.
«Nessuno di noi è responsabile del luogo in cui è cresciuto, Blue. Ma nessuno di noi è costretto a restare dov’è stato gettato. Perché non guardi al tuo percorso futuro, invece che alla tua origine? Perché non ti concentri su cosa ti farà brillare, e non su ciò che ti fa rabbia? Non riesci a cogliere un elemento chiave della leggenda: forse la morale è che siamo stati tutti scolpiti, creati e formati dalla mano di un maestro. Forse siamo tutti opere d’arte».
Da "I cento colori del blu"
Pensandici bene, è proprio il distacco con cui l'autrice ha narrato la storia, che ha rovina la mia esperienza di lettura. Di frequente, durante il libro, mi sono trovata a pensare che per eggere di argomenti simili a quelli trattati in questo libro, come la nascita della vita, la morte, la religiosità e il rapporto con Dio, sia necessaria una completa immedesimazione. Fattore che invece, un po' per l'eccessiva lentezza con cui si sono svolti gli eventi, un po' per la mancanza di introspezione, mi è fortemente mancato.
Per tirare le somme, con qualche taglio strategico per aumentare il ritmo in alcuni punti, più emotività al posto degli stereotipi, meno forzature e maggior spazio concesso ai sentimenti (non mi riferisco solo a quelli romantici, ma ai sentimenti in generale), "I Cento Colori del Blu" avrebbe avuto la stoffa per essere, con i suoi momenti toccanti, i suoi intermezzi dolcissimi, le sue rivelazioni e i suoi colpi scena, uno dei miei romanzi preferiti.
Per tirare le somme, con qualche taglio strategico per aumentare il ritmo in alcuni punti, più emotività al posto degli stereotipi, meno forzature e maggior spazio concesso ai sentimenti (non mi riferisco solo a quelli romantici, ma ai sentimenti in generale), "I Cento Colori del Blu" avrebbe avuto la stoffa per essere, con i suoi momenti toccanti, i suoi intermezzi dolcissimi, le sue rivelazioni e i suoi colpi scena, uno dei miei romanzi preferiti.
A tratti molto bello, ad altri, non all'altezza delle mie aspettative.
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